EcoGestor Legislazione

Regolamento Europeo 2024-573

Divieti del Regolamento Europeo 2024/573: Restrizioni ai gas fluorurati

Divieti del Regolamento Europeo 2024/573: Restrizioni ai gas fluorurati 1200 800 Eurofins EcoGestor

Un nuovo quadro normativo per ridurre l’impatto climatico

Il Regolamento Europeo 2024/573 introduce nuove restrizioni alla commercializzazione e all’uso dei gas fluorurati a effetto serra, con l’obiettivo di ridurne l’impatto sul riscaldamento globale. Questo regolamento stabilisce misure progressive per limitare la produzione e la distribuzione di questi composti, promuovendo alternative più sostenibili.

Principali divieti del Regolamento 2024/573 (Allegato IV)

L’Allegato IV del Regolamento 2024/573 elenca i divieti di immissione sul mercato di determinati prodotti contenenti gas fluorurati. Di seguito sono riportate le restrizioni più rilevanti in formato tabella.

Data di divieto dei prodotti/apparecchi:

1° gennaio 2025:

  • Frigoriferi e congelatori per uso commerciale (apparecchi autonomi) contenenti altri gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 150.
  • Qualsiasi apparecchio autonomo di refrigerazione, eccetto i refrigeratori, contenente gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 150, salvo nei casi in cui siano necessari per soddisfare i requisiti di sicurezza nell’area operativa.
  • Apparecchi di refrigerazione, esclusi i refrigeratori e le apparecchiature di cui ai punti 4 e 6 (vedi Allegato IV), che contengano o dipendano da gas fluorurati con GWP ≥ 2500, eccetto quelli destinati a raffreddare prodotti a temperature inferiori a –50 °C.
  • Sistemi split semplici contenenti meno di 3 kg di gas fluorurati elencati nell’Allegato I, o il cui funzionamento dipenda da essi, con GWP ≥ 750.

1° gennaio 2026:

  • Frigoriferi e congelatori domestici contenenti gas fluorurati a effetto serra, salvo se richiesti per motivi di sicurezza nell’area operativa.

1° gennaio 2027:

  • Refrigeratori contenenti o che dipendono da gas fluorurati con GWP ≥ 750 per apparecchi con capacità nominale superiore a 12 kW, salvo esigenze di sicurezza.
  • Apparecchi monoblocco di condizionamento, altri apparecchi autonomi e pompe di calore autonome, collegabili a prese per ambienti chiusi, con capacità nominale fino a 12 kW, contenenti gas fluorurati con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza. Se la sicurezza non consente l’uso di gas con GWP < 150, il limite sarà GWP 750.
  • Sistemi split aria-acqua fino a 12 kW contenenti gas fluorurati o che ne dipendano, con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza.

1° gennaio 2029:

  • Sistemi split aria-aria fino a 12 kW con gas fluorurati con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza.
  • Sistemi split > 12 kW con gas fluorurati con GWP ≥ 750, salvo esigenze di sicurezza.

1° gennaio 2030:

  • Apparecchi di refrigerazione (eccetto refrigeratori e apparecchiature dei punti 4 e 6) contenenti o che dipendano da gas fluorurati con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza.
  • Altri apparecchi autonomi di condizionamento e pompe di calore contenenti gas fluorurati con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza. Se non è possibile utilizzare alternative con GWP < 150, il limite sarà GWP 750.

1° gennaio 2032:

  • Refrigeratori contenenti o dipendenti da gas fluorurati per apparecchi con capacità fino a 12 kW, salvo esigenze di sicurezza.
  • Apparecchi di condizionamento monoblocco, altri apparecchi autonomi e pompe di calore autonome, collegabili a prese per ambienti chiusi, fino a 12 kW, contenenti gas fluorurati, salvo esigenze di sicurezza. Se non è possibile utilizzare alternative ai gas fluorurati, il limite sarà GWP 750.

1° gennaio 2033:

  • Sistemi split > 12 kW con gas fluorurati con GWP ≥ 150, salvo esigenze di sicurezza.

1° gennaio 2035:

  • Sistemi split fino a 12 kW con gas fluorurati (senza soglia di GWP), salvo esigenze di sicurezza.

Impatto su imprese e settori industriali

Il settore maggiormente colpito sarà quello della refrigerazione e climatizzazione, ma le restrizioni avranno un impatto rilevante anche sui produttori di tali apparecchiature e su qualsiasi industria in cui siano essenziali. Inoltre, influenzeranno le aziende che pianificano investimenti in nuove attrezzature, costringendole a considerare alternative più sostenibili:

  • Sostituzione dei refrigeranti nei sistemi industriali e commerciali, privilegiando alternative a basso impatto ambientale.
  • Sviluppo di soluzioni prive di HFC nella produzione di schiume e solventi.
  • Crescente domanda di sistemi elettrici e di commutazione senza SF6, stimolando l’innovazione nelle reti elettriche sostenibili.

Come può aiutarti Eurofins EcoGestor a rispettare il Regolamento 2024/573?

Con Eurofins EcoGestor, facilitiamo la transizione verso una gestione ambientale più sostenibile grazie a soluzioni avanzate che permettono di essere sempre aggiornati con EcoGestor Legislazione e ottimizzare i processi industriali con EcoGestor CMMS:

  • Identificazione dei gas fluorurati soggetti a restrizioni nei prodotti e nei processi industriali.
  • Conformità normativa e controllo documentale per garantire che gli apparecchi e i prodotti immessi sul mercato rispettino le nuove disposizioni.
  • Ottimizzazione dei processi industriali per sostituire le sostanze vietate con alternative sostenibili.

Se la tua azienda è interessata da queste nuove normative, contatta il nostro team e scopri come EcoGestor può aiutarti ad adattarti al Regolamento 2024/573 in modo efficiente e sicuro.

Rispettare il Regolamento 2024/573 con Eurofins EcoGestor. Richiedi una demo e ottimizza la gestione ambientale della tua azienda.

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Cosa prevedono i programmi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Cosa prevedono i programmi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro 1200 800 Eurofins EcoGestor

La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è uno degli strumenti principali per prevenire gli infortuni e garantire ambienti di lavoro sani e sicuri. Per essere efficace, questa formazione deve rispondere a criteri minimi condivisi, aggiornati e adattabili a ogni contesto produttivo. 

In Italia, questi criteri sono stati stabiliti nell’ambito del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e ulteriormente precisati tramite Accordi in Conferenza Stato-Regioni, l’ultimo dei quali è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 119 del 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR). 

Perché è importante definire contenuti minimi nella formazione 

Un programma formativo ben strutturato: 

  • Consente alle persone lavoratrici di riconoscere i rischi legati alla propria attività. 
  • Promuove una cultura condivisa della prevenzione. 
  • Garantisce l’adempimento degli obblighi normativi da parte del datore di lavoro. 

Avere contenuti minimi comuni su tutto il territorio nazionale permette una maggiore uniformità, migliora la qualità dell’apprendimento e facilita il controllo da parte degli organi ispettivi. 

Struttura della formazione secondo l’Accordo 2025 

L’Accordo del 2 maggio 2025 stabilisce la durata minima e i contenuti formativi obbligatori per ciascuna figura coinvolta nella prevenzione. Di seguito una sintesi aggiornata: 

Nota: l’utilizzo dell’e-learning è consentito solo per alcuni moduli, previa verifica di efficacia. 

Novità introdotte dall’Accordo CSR del 2025 

Tra le principali modifiche rispetto agli accordi precedenti: 

  • Introduzione dell’obbligo di formazione per il datore di lavoro, con contenuti mirati alla gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
  • Inserimento della formazione per nuove attrezzature prima non normate, come il carroponte, le macchine raccoglifrutta e i caricatori per la movimentazione dei materiali.
  • Rafforzamento dell’obbligo formativo per i preposti, con maggiore attenzione ai compiti di vigilanza.
  • Chiarezza sui requisiti di aggiornamento per preposti e dirigenti.
  • Validazione dei corsi già svolti, se conformi per durata e contenuti.
  • Monitoraggio dell’efficacia della formazione, anche per i percorsi online.

📄 Il testo completo dell’Accordo è disponibile in Gazzetta Ufficiale:  GU Serie Generale n.119 del 24-05-2025 

Come rimanere sempre aggiornati: EcoGestor Legislazione 

Nel contesto di una normativa in costante evoluzione, rimanere aggiornati è fondamentale per garantire la conformità e prevenire sanzioni. 

🧭 EcoGestor Legislazione è una soluzione digitale professionale, pensata per tutte le organizzazioni italiane che desiderano:

  • Essere informate in tempo reale su ogni aggiornamento normativo in materia di salute, sicurezza, ambiente e qualità. 
  • Ricevere avvisi personalizzati sulle norme applicabili alla propria attività. 
  • Archiviare, consultare e tracciare ogni modifica normativa in un’unica piattaforma online. 

Grazie a EcoGestor Legislazione, le imprese in Italia possono gestire in modo centralizzato e automatizzato la propria conformità legislativa, risparmiando tempo e risorse. 

EcoGestor Legislazione 

Conoscere i contenuti minimi della formazione obbligatoria è solo il primo passo. Per garantire la piena conformità e promuovere una cultura della prevenzione, è essenziale dotarsi di strumenti aggiornati, digitali e integrati. 

EcoGestor Legislazione è il partner ideale per orientarsi nel complesso panorama normativo italiano, con soluzioni su misura per ogni settore e realtà organizzativa. 

cos'è ISO 14001

Cos’è la norma ISO 14001 e a cosa serve?

Cos’è la norma ISO 14001 e a cosa serve? 1200 800 Eurofins EcoGestor

Sempre più aziende in Italia riconoscono l’importanza della sostenibilità ambientale come parte integrante della propria strategia. In questo contesto, la norma ISO 14001 rappresenta uno strumento essenziale per strutturare un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) conforme agli standard internazionali. Ma di cosa si tratta esattamente e quali vantaggi offre? 

Che cos’è la norma ISO 14001? 

La certificazione ISO 14001 è una norma internazionale che definisce i requisiti per un sistema di gestione ambientale efficace. È progettata per aiutare le organizzazioni a identificare, monitorare e controllare gli impatti ambientali delle proprie attività in un’ottica di miglioramento continuo. 

Questa norma fornisce un quadro strutturato per la gestione dei rischi ambientali, promuovendo la prevenzione dell’inquinamento, il rispetto della normativa vigente e la considerazione delle esigenze sociali ed economiche. 

Aderire allo standard ISO 14001 significa dimostrare un impegno volontario e verificabile verso la tutela dell’ambiente, migliorando allo stesso tempo la reputazione dell’organizzazione agli occhi di clienti, autorità, partner commerciali e comunità locali. 

A cosa serve la certificazione ISO 14001? 

La ISO 14001 si basa sul principio del ciclo PDCA (Plan-Do-CheckActPianificare, Fare, Verificare, Agire), favorendo un approccio sistemico alla gestione ambientale. Tra i benefici più rilevanti per le organizzazioni che decidono di certificarsi: 

  • Impegno per l’ambiente

Ottenere la certificazione ISO 14001 dimostra un’autentica volontà di gestire le tematiche ambientali in modo responsabile, integrandole nella cultura aziendale. Coinvolgere la leadership e tutto il personale nella gestione ambientale facilita il raggiungimento degli obiettivi strategici. 

  • Miglioramento delle performance 

L’adozione di un sistema conforme alla ISO 14001:2015 porta a un uso più razionale delle risorse naturali, riducendo il rischio di incidenti ambientali (come emissioni o sversamenti) e migliorando l’efficienza dei processi produttivi. Questo si traduce in risparmi economici, minori sanzioni e premi assicurativi più vantaggiosi. 

  • Reputazione e vantaggio competitivo 

Una gestione ambientale solida rafforza l’immagine aziendale sia all’esterno (clienti, stakeholder) sia all’interno (dipendenti). La conformità legale documentata e la riduzione dei rischi contribuiscono a costruire fiducia e credibilità, elementi chiave in un mercato sempre più attento alla sostenibilità. 

Normativa ambientale e conformità in Italia 

In Italia, la ISO 14001 si integra con il quadro legislativo ambientale nazionale, che include normative come il D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e le disposizioni regionali. La conoscenza e il rispetto di questi obblighi sono elementi fondamentali per mantenere una certificazione ISO 14001 aggiornata ed efficace. 

Supporto alla certificazione con EcoGestor 

Il software EcoGestor Legislazione di Eurofins fornisce alle aziende italiane una piattaforma digitale per l’identificazione dei requisiti legali ambientali, la gestione dei rischi e il monitoraggio delle attività. Grazie a una struttura modulare e personalizzabile, EcoGestor accompagna le organizzazioni in tutto il ciclo di vita del SGA, garantendo conformità, efficienza e tracciabilità. 

aggiornamenti normativa ambientale aziende

Rimanere aggiornati sulla normativa ambientale è un dovere per le aziende italiane: ecco come farlo in modo efficace

Rimanere aggiornati sulla normativa ambientale è un dovere per le aziende italiane: ecco come farlo in modo efficace 1200 800 Eurofins EcoGestor

Ogni anno cambiano leggi, regolamenti e obblighi ambientali. Ma quante aziende riescono davvero a tenere il passo? Scopri quali aggiornamenti normativi ambientali recenti non puoi ignorare e come semplificare la gestione legale ambientale nella tua impresa. 

Un panorama normativo in costante evoluzione 

Per chi opera nel settore industriale, produttivo o dei servizi ambientali in Italia, restare al passo con gli aggiornamenti della normativa ambientale non è solo una buona pratica: è un obbligo che può prevenire sanzioni e garantire la sostenibilità delle attività aziendali. 

Negli ultimi anni, il quadro normativo europeo e nazionale ha conosciuto profonde trasformazioni, con nuove disposizioni su rifiuti, emissioni, acque, imballaggi e sostanze pericolose. Gli aggiornamenti arrivano in modo continuo e spesso frammentato, con notevoli difficoltà per le imprese nel raccogliere, interpretare e applicare le informazioni in tempo utile.

Esempi concreti di aggiornamenti normativi ambientali in Italia 

Vediamo alcuni degli aggiornamenti più rilevanti degli ultimi mesi: 

  • Regione Lazio – Determinazione regionale del 09/05/2025, n. G05745. Modifiche alla modulistica edilizia concernenti la segnalazione certificata di inizio attività, il permesso di costruire, la segnalazione certificata di inizio attività alternativa al permesso di costruire e la comunicazione d’inizio lavori asseverata.
  • Regione Lombardia – Decreto dirigenziale regionale del 23/04/2025, n. 5817. Dal 15-10-26 nuovi requisiti emissivi e impiantistici degli impianti termici civili a biomassa > 35 kW.
  • Provincia Autonoma di Bolzano – Delibera della Giunta provinciale del 22/04/2025, n. 274. Nuove e regole e principi per il recupero di materiali da costruzione e demolizione e per la qualità dei materiali edili riciclati.
  • Regione Lazio – Delibera della Giunta regionale del 15/04/2025, n. 230. Modalità operative per l’autorizzazione provvisoria degli scarichi di acque reflue industriali e di acque di prima pioggia in collettori non serviti da impianti di depurazione finali.
  • Regione Veneto – Decreto direttoriale regionale del 20/03/2025, n. 8.  Adozione del modello per la presentazione delle istanze di autorizzazione unica regionale, ai sensi dell’art. 9 del D. Lgs n. 190/2024.

La sfida per le imprese: troppe fonti, poco tempo 

Molte aziende faticano a controllare quotidianamente il sito della Gazzetta Ufficiale, i portali del MASE o dell’ISPRA, senza contare le fonti comunitarie. Inoltre, interpretare correttamente la normativa e calare gli obblighi nel proprio contesto operativo richiede tempo, competenze giuridiche e aggiornamenti costanti. 

EcoGestor Legislazione: la soluzione per le aziende italiane 

Per semplificare il monitoraggio normativo e garantire conformità, EcoGestor Legislazione offre un servizio digitale completo e personalizzato. Si tratta di una piattaforma SaaS sviluppata da esperti ambientali, che:

  • Fornisce aggiornamenti automatici sulla normativa ambientale rilevante per ogni azienda. 
  • Integra una banca dati normativa italiana ed europea costantemente aggiornata. 
  • Offre un servizio di analisi legale personalizzato, con interpretazioni chiare e suggerimenti operativi. 
  • Permette di tenere sotto controllo gli adempimenti ambientali, archiviare documenti e gestire audit. 

Grazie a EcoGestor, oltre 3.000 organizzazioni in Europa si mantengono sempre aggiornate e conformi, riducendo il rischio sanzionatorio e promuovendo una gestione ambientale efficiente e trasparente. 

L’ambiente normativo non aspetta. Dotarsi di uno strumento affidabile come EcoGestor Legislazione è una scelta strategica per ogni impresa che voglia restare competitiva e rispettare la normativa ambientale in continua evoluzione. 

Quali Sono le Leggi che Proteggono l'Ambiente

Quali sono le leggi che proteggono l’ambiente? Un viaggio nel labirinto normativo italiano

Quali sono le leggi che proteggono l’ambiente? Un viaggio nel labirinto normativo italiano 1200 800 Eurofins EcoGestor

Vi siete mai fermati a riflettere su quali forze invisibili lavorano per preservare la bellezza dei paesaggi italiani, la purezza delle nostre acque e la salubrità dell’aria che respiriamo? La risposta si cela in un complesso sistema di norme giuridiche, un vero e proprio labirinto che mira a tutelare il nostro patrimonio naturale. Ma quali sono, nello specifico, queste leggi che proteggono l’ambiente in Italia?

L’Italia e la tutela del suo ecosistema

In un’epoca segnata da sfide ambientali globali, l’Italia gioca un ruolo cruciale nella protezione del suo ricco ecosistema. Dalle maestose Alpi alle coste cristalline della Sicilia, passando per le verdi colline toscane, il nostro territorio è un tesoro di biodiversità che necessita di una protezione costante e rigorosa. Comprendere l’ossatura legale che sorregge questa tutela è fondamentale per aziende, cittadini e istituzioni.

La struttura della normativa ambientale italiana

Il sistema di leggi ambientali in Italia è stratificato e dinamico. Al suo vertice troviamo la Costituzione Italiana, che all’articolo 9 riconosce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Questo principio fondamentale si traduce in una cascata di leggi, decreti legislativi e regolamenti che disciplinano specifici settori ambientali.

Il Testo Unico Ambientale: il pilastro normativo

A livello nazionale, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) rappresenta la colonna portante della legislazione ambientale italiana. Questo corpo normativo organico raccoglie e coordina le disposizioni in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, gestione dei rifiuti, bonifica dei siti contaminati, valutazione di impatto ambientale e danno ambientale.

Altre leggi fondamentali

Oltre al Testo Unico, numerose altre leggi e decreti intervengono in ambiti specifici. Pensiamo alla normativa sulla protezione delle aree naturali protette e della biodiversità (Legge Quadro sulle aree protette 394/1991 e successive modifiche), alle leggi per la riduzione delle emissioni in atmosfera, alle normative sulla gestione delle risorse idriche (come il Decreto Legislativo 152/1999 e successive modifiche), e alle disposizioni per la prevenzione e il controllo dei rischi di incidenti rilevanti (il cosiddetto Decreto Seveso III, D.Lgs. 105/2015).

L’influenza del diritto europeo

Il quadro normativo italiano è inoltre strettamente intrecciato con le direttive e i regolamenti emanati dall’Unione Europea. L’Italia, in quanto Stato membro, è tenuta a recepire e attuare la legislazione ambientale europea, che spesso detta standard minimi di protezione ambientale e fissa obiettivi comuni per gli Stati membri.

Le leggi proteggono l’ambiente, e orientarsi in questa selva di norme può apparire complesso. Per rimanere aggiornati e garantire la conformità alle sempre nuove disposizioni, è fondamentale disporre di strumenti efficaci e affidabili.

EcoGestor Legislazione: la soluzione digitale per la compliance ambientale

La piattaforma EcoGestor Legislazione rappresenta la soluzione ideale per chi desidera navigare con sicurezza nel panorama normativo ambientale italiano ed europeo. Questo servizio completo e personalizzato offre un accesso semplice e intuitivo a tutte le leggi e i regolamenti pertinenti, fornendo riassunti chiari e strumenti pratici per adempiere agli obblighi di legge e proteggere l’ambiente.

Eurofins Environment Testing Italy è il partner ideale per le aziende che desiderano garantire la propria conformità ambientale e operare in modo sostenibile nel rispetto della legislazione italiana ed europea.

Esplora EcoGestor Legislazione e scopri come semplificare la gestione della normativa ambientale per la tua azienda. 

infortunio in itinere

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane?

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane? 1200 800 Eurofins EcoGestor

La gestione del rischio sul lavoro non si limita agli spazi fisici dell’azienda. Una delle questioni più delicate — e spesso sottovalutate — riguarda i cosiddetti “infortuni in itinere”, ovvero gli incidenti che avvengono durante il tragitto che il lavoratore compie dal proprio domicilio al luogo di lavoro (e viceversa). Questi eventi sono generalmente coperti dall’assicurazione obbligatoria gestita da INAIL, ma non sempre in modo automatico.

l’INAIL ha pubblicato una circolare esplicativa che ridefinisce i criteri fondamentali per distinguere correttamente tra infortunio in itinere e infortunio durante una missione di lavoro, chiarendo aspetti cruciali per la tutela dei lavoratori e la responsabilità delle aziende.

Qual è la differenza tra infortunio in itinere e infortunio in missione?

Per le imprese, distinguere in modo corretto tra un infortunio in itinere e uno in missione è fondamentale per evitare errori nella copertura assicurativa e nella gestione della sicurezza sul lavoro.

  • Un infortunio in itinere si verifica quando il lavoratore si sposta dal proprio domicilio abituale al luogo di lavoro, seguendo un percorso diretto, ragionevole e giustificato da esigenze lavorative. È coperto dall’INAIL, a meno che non vi siano deviazioni personali o comportamenti irragionevoli.
  • Al contrario, un infortunio in missione accade quando il lavoratore si trova temporaneamente fuori sede per motivi di lavoro. In questo caso, ogni spostamento effettuato — anche, ad esempio, dal proprio alloggio temporaneo al luogo della prestazione — è parte integrante dell’attività lavorativa e, quindi, viene trattato come un normale infortunio sul lavoro.

👉 Esempio pratico:

Un lavoratore che ha un incidente mentre va da casa all’ufficio subisce un infortunio in itinere.

Se lo stesso lavoratore, durante una trasferta in un’altra città, cade uscendo dall’hotel per andare dal cliente, si tratta di un infortunio in missione, quindi un infortunio lavorativo a tutti gli effetti, non in itinere.

Perché è importante?

Perché il trattamento legale, le responsabilità aziendali e le coperture assicurative cambiano a seconda del tipo di evento. Confondere le due tipologie può lasciare il lavoratore scoperto e l’azienda esposta a sanzioni o contenziosi.

Come devono agire le aziende?

Le imprese devono prestare attenzione a:

  • Identificare correttamente i tipi di spostamenti dei lavoratori.
  • Garantire coperture assicurative adeguate anche per chi lavora fuori sede.
  • Formare il personale sui comportamenti sicuri in viaggio o durante le missioni.
  • Adottare protocolli chiari per la gestione del rischio fuori dall’azienda.

Inoltre, è fondamentale sapere che non tutti gli incidenti in missione sono automaticamente indennizzabili: ad esempio, un comportamento personale, non giustificato da esigenze di servizio, può essere considerato un rischio elettivo e quindi escluso dalla copertura.

EcoGestor Legislazione: La soluzione per gestire gli infortuni fuori dall’azienda

EcoGestor Legislazione ti aiuta a mantenere il controllo normativo anche su aspetti complessi come gli infortuni in itinere e in missione. Grazie a una piattaforma sempre aggiornata e notifiche automatiche, puoi monitorare facilmente le novità legislative, come la recente circolare INAIL, e garantire che la tua azienda sia sempre allineata alle ultime disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.

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