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cos'è ISO 14001

Cos’è la norma ISO 14001 e a cosa serve?

Cos’è la norma ISO 14001 e a cosa serve? 939 627 Eurofins EcoGestor

Sempre più aziende in Italia riconoscono l’importanza della sostenibilità ambientale come parte integrante della propria strategia. In questo contesto, la norma ISO 14001 rappresenta uno strumento essenziale per strutturare un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) conforme agli standard internazionali. Ma di cosa si tratta esattamente e quali vantaggi offre? 

Che cos’è la norma ISO 14001? 

La certificazione ISO 14001 è una norma internazionale che definisce i requisiti per un sistema di gestione ambientale efficace. È progettata per aiutare le organizzazioni a identificare, monitorare e controllare gli impatti ambientali delle proprie attività in un’ottica di miglioramento continuo. 

Questa norma fornisce un quadro strutturato per la gestione dei rischi ambientali, promuovendo la prevenzione dell’inquinamento, il rispetto della normativa vigente e la considerazione delle esigenze sociali ed economiche. 

Aderire allo standard ISO 14001 significa dimostrare un impegno volontario e verificabile verso la tutela dell’ambiente, migliorando allo stesso tempo la reputazione dell’organizzazione agli occhi di clienti, autorità, partner commerciali e comunità locali. 

A cosa serve la certificazione ISO 14001? 

La ISO 14001 si basa sul principio del ciclo PDCA (Plan-Do-CheckActPianificare, Fare, Verificare, Agire), favorendo un approccio sistemico alla gestione ambientale. Tra i benefici più rilevanti per le organizzazioni che decidono di certificarsi: 

  • Impegno per l’ambiente

Ottenere la certificazione ISO 14001 dimostra un’autentica volontà di gestire le tematiche ambientali in modo responsabile, integrandole nella cultura aziendale. Coinvolgere la leadership e tutto il personale nella gestione ambientale facilita il raggiungimento degli obiettivi strategici. 

  • Miglioramento delle performance 

L’adozione di un sistema conforme alla ISO 14001:2015 porta a un uso più razionale delle risorse naturali, riducendo il rischio di incidenti ambientali (come emissioni o sversamenti) e migliorando l’efficienza dei processi produttivi. Questo si traduce in risparmi economici, minori sanzioni e premi assicurativi più vantaggiosi. 

  • Reputazione e vantaggio competitivo 

Una gestione ambientale solida rafforza l’immagine aziendale sia all’esterno (clienti, stakeholder) sia all’interno (dipendenti). La conformità legale documentata e la riduzione dei rischi contribuiscono a costruire fiducia e credibilità, elementi chiave in un mercato sempre più attento alla sostenibilità. 

Normativa ambientale e conformità in Italia 

In Italia, la ISO 14001 si integra con il quadro legislativo ambientale nazionale, che include normative come il D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e le disposizioni regionali. La conoscenza e il rispetto di questi obblighi sono elementi fondamentali per mantenere una certificazione ISO 14001 aggiornata ed efficace. 

Supporto alla certificazione con EcoGestor 

Il software EcoGestor Legislazione di Eurofins fornisce alle aziende italiane una piattaforma digitale per l’identificazione dei requisiti legali ambientali, la gestione dei rischi e il monitoraggio delle attività. Grazie a una struttura modulare e personalizzabile, EcoGestor accompagna le organizzazioni in tutto il ciclo di vita del SGA, garantendo conformità, efficienza e tracciabilità. 

aggiornamenti normativa ambientale aziende

Rimanere aggiornati sulla normativa ambientale è un dovere per le aziende italiane: ecco come farlo in modo efficace

Rimanere aggiornati sulla normativa ambientale è un dovere per le aziende italiane: ecco come farlo in modo efficace 1018 667 Eurofins EcoGestor

Ogni anno cambiano leggi, regolamenti e obblighi ambientali. Ma quante aziende riescono davvero a tenere il passo? Scopri quali aggiornamenti normativi ambientali recenti non puoi ignorare e come semplificare la gestione legale ambientale nella tua impresa. 

Un panorama normativo in costante evoluzione 

Per chi opera nel settore industriale, produttivo o dei servizi ambientali in Italia, restare al passo con gli aggiornamenti della normativa ambientale non è solo una buona pratica: è un obbligo che può prevenire sanzioni e garantire la sostenibilità delle attività aziendali. 

Negli ultimi anni, il quadro normativo europeo e nazionale ha conosciuto profonde trasformazioni, con nuove disposizioni su rifiuti, emissioni, acque, imballaggi e sostanze pericolose. Gli aggiornamenti arrivano in modo continuo e spesso frammentato, con notevoli difficoltà per le imprese nel raccogliere, interpretare e applicare le informazioni in tempo utile.

La sfida per le imprese: troppe fonti, poco tempo 

Molte aziende faticano a controllare quotidianamente il sito della Gazzetta Ufficiale, i portali del MASE o dell’ISPRA, senza contare le fonti comunitarie. Inoltre, interpretare correttamente la normativa e calare gli obblighi nel proprio contesto operativo richiede tempo, competenze giuridiche e aggiornamenti costanti. 

EcoGestor Legislazione: la soluzione per le aziende italiane 

Per semplificare il monitoraggio normativo e garantire conformità, EcoGestor Legislazione offre un servizio digitale completo e personalizzato. Si tratta di una piattaforma SaaS sviluppata da esperti ambientali, che:

  • Fornisce aggiornamenti automatici sulla normativa ambientale rilevante per ogni azienda. 
  • Integra una banca dati normativa italiana ed europea costantemente aggiornata. 
  • Offre un servizio di analisi legale personalizzato, con interpretazioni chiare e suggerimenti operativi. 
  • Permette di tenere sotto controllo gli adempimenti ambientali, archiviare documenti e gestire audit. 

Grazie a EcoGestor, oltre 3.000 organizzazioni in Europa si mantengono sempre aggiornate e conformi, riducendo il rischio sanzionatorio e promuovendo una gestione ambientale efficiente e trasparente. 

L’ambiente normativo non aspetta. Dotarsi di uno strumento affidabile come EcoGestor Legislazione è una scelta strategica per ogni impresa che voglia restare competitiva e rispettare la normativa ambientale in continua evoluzione. 

Quali Sono le Leggi che Proteggono l'Ambiente

Quali sono le leggi che proteggono l’ambiente? Un viaggio nel labirinto normativo italiano

Quali sono le leggi che proteggono l’ambiente? Un viaggio nel labirinto normativo italiano 1200 800 Eurofins EcoGestor

Vi siete mai fermati a riflettere su quali forze invisibili lavorano per preservare la bellezza dei paesaggi italiani, la purezza delle nostre acque e la salubrità dell’aria che respiriamo? La risposta si cela in un complesso sistema di norme giuridiche, un vero e proprio labirinto che mira a tutelare il nostro patrimonio naturale. Ma quali sono, nello specifico, queste leggi che proteggono l’ambiente in Italia?

L’Italia e la tutela del suo ecosistema

In un’epoca segnata da sfide ambientali globali, l’Italia gioca un ruolo cruciale nella protezione del suo ricco ecosistema. Dalle maestose Alpi alle coste cristalline della Sicilia, passando per le verdi colline toscane, il nostro territorio è un tesoro di biodiversità che necessita di una protezione costante e rigorosa. Comprendere l’ossatura legale che sorregge questa tutela è fondamentale per aziende, cittadini e istituzioni.

La struttura della normativa ambientale italiana

Il sistema di leggi ambientali in Italia è stratificato e dinamico. Al suo vertice troviamo la Costituzione Italiana, che all’articolo 9 riconosce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Questo principio fondamentale si traduce in una cascata di leggi, decreti legislativi e regolamenti che disciplinano specifici settori ambientali.

Il Testo Unico Ambientale: il pilastro normativo

A livello nazionale, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) rappresenta la colonna portante della legislazione ambientale italiana. Questo corpo normativo organico raccoglie e coordina le disposizioni in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, gestione dei rifiuti, bonifica dei siti contaminati, valutazione di impatto ambientale e danno ambientale.

Altre leggi fondamentali

Oltre al Testo Unico, numerose altre leggi e decreti intervengono in ambiti specifici. Pensiamo alla normativa sulla protezione delle aree naturali protette e della biodiversità (Legge Quadro sulle aree protette 394/1991 e successive modifiche), alle leggi per la riduzione delle emissioni in atmosfera, alle normative sulla gestione delle risorse idriche (come il Decreto Legislativo 152/1999 e successive modifiche), e alle disposizioni per la prevenzione e il controllo dei rischi di incidenti rilevanti (il cosiddetto Decreto Seveso III, D.Lgs. 105/2015).

L’influenza del diritto europeo

Il quadro normativo italiano è inoltre strettamente intrecciato con le direttive e i regolamenti emanati dall’Unione Europea. L’Italia, in quanto Stato membro, è tenuta a recepire e attuare la legislazione ambientale europea, che spesso detta standard minimi di protezione ambientale e fissa obiettivi comuni per gli Stati membri.

Le leggi proteggono l’ambiente, e orientarsi in questa selva di norme può apparire complesso. Per rimanere aggiornati e garantire la conformità alle sempre nuove disposizioni, è fondamentale disporre di strumenti efficaci e affidabili.

EcoGestor Legislazione: la soluzione digitale per la compliance ambientale

La piattaforma EcoGestor Legislazione rappresenta la soluzione ideale per chi desidera navigare con sicurezza nel panorama normativo ambientale italiano ed europeo. Questo servizio completo e personalizzato offre un accesso semplice e intuitivo a tutte le leggi e i regolamenti pertinenti, fornendo riassunti chiari e strumenti pratici per adempiere agli obblighi di legge e proteggere l’ambiente.

Eurofins Environment Testing Italy è il partner ideale per le aziende che desiderano garantire la propria conformità ambientale e operare in modo sostenibile nel rispetto della legislazione italiana ed europea.

Esplora EcoGestor Legislazione e scopri come semplificare la gestione della normativa ambientale per la tua azienda. 

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Non conformità e azioni correttive: come gestirle con successo

Non conformità e azioni correttive: come gestirle con successo 857 556 Eurofins EcoGestor

La gestione delle non conformità e delle azioni correttive è fondamentale per qualsiasi organizzazione. In questo articolo ti spieghiamo come gestirle con successo. 

Cosa si intende per non conformità 

Una non conformità è, in generale, la mancata osservanza di un requisito prestabilito. Questi requisiti possono avere origine diversa: 

  • 📌Esterna (violazione di una legge, di una norma ISO, dei requisiti di un fornitore) oppure 
  • 📌Interna (inosservanza delle procedure interne aziendali, requisiti del sistema di gestione, ecc.) 

Le non conformità possono riguardare impegni presi con: 

  • Clienti (requisiti di commesse, certificazioni ISO…) 
  • Pubblica Amministrazione (normativa vigente, autorizzazioni specifiche) 
  • Altre parti interessate (dipendenti, azionisti, fornitori…) 
  • L’organizzazione stessa, quando si disattendono requisiti volontari (norme e procedure interne) 

Spesso si tende a interpretare le non conformità come errori o fallimenti. Tuttavia, nella logica del miglioramento continuo, andrebbero viste come opportunità di miglioramento, per fare meglio e correggere inefficienze. 

Cambiare approccio

  • Trasformare il concetto negativo in un’opportunità positiva. 
  • Analizzare le cause e risolverle alla radice per evitare che si ripetano. 

Origine delle non conformità 

Le non conformità possono essere individuate in diversi contesti: 

  • Nella gestione interna dei processi 
  • Durante ispezioni interne o controlli previsti dal sistema di gestione 
  • Nella gestione di rischi e opportunità
  • Durante verifiche o audit di conformità legale 
  • Dall’analisi di indicatori e monitoraggi periodici 
  • Da reclami o segnalazioni da parte dei clienti 
  • In audit interni ed esterni 
  • Nella revisione del sistema da parte della Direzione 
  • Da controlli qualità sui prodotti 
  • Da segnalazioni spontanee del personale 
  • In ispezioni della Pubblica Amministrazione 
  • Dal confronto tra risultati analitici e limiti normativi 

Chi può segnalare una non conformità

  • Clienti 
  • Personale interno (tutti devono essere in grado di rilevare e documentare non conformità) 
  • Fornitori 
  • Pubblica Amministrazione 
  • Auditor esterni 

Tipologie di non conformità 

La classificazione più comune avviene per gravità: 

  • Non Conformità Maggiore 
  • Non Conformità Minore 
  • Osservazione 

Non conformità maggiore

Violazione grave di requisiti normativi, interni o legali, che mette in pericolo l’integrità del sistema di gestione. 

👉Esempi: 

  • Nessun controllo su un processo critico 
  • Grave infrazione legale 
  • Mancanza di registrazioni obbligatorie 
  • Ripetizione costante di piccole irregolarità 

Non conformità minore

Deviazioni minime, sporadiche o parziali che non compromettono seriamente il sistema. 

👉Esempi: 

  • Firma mancante su un documento secondario 
  • Codifica errata di un documento 

Osservazione

Situazioni che non costituiscono una violazione ma offrono margine di miglioramento. 

👉Esempi: 

  • Ottimizzazione della documentazione 
  • Semplificazione delle procedure 

Non conformità reali e potenziali 

  • Reale: violazione documentata con evidenze oggettive. 
  • Potenziale: situazione che, se non corretta, potrebbe degenerare in una non conformità reale. 

Per risolvere le non conformità reali si agisce con azioni correttive, mentre per le potenziali si implementano azioni preventive. 

Cos’è un’azione correttiva

Un’azione correttiva è un intervento volto a eliminare la causa che ha generato la non conformità, non solo a risolvere l’effetto immediato. L’obiettivo è evitare che il problema si ripresenti. 

Trattamento delle non conformità 

Ogni organizzazione dovrebbe disporre di una metodologia documentata per: 

  • Individuare, analizzare e documentare le non conformità 
  • Pianificare e attuare azioni correttive/preventive efficaci 

Fasi consigliate: 

🔽 Individuazione: chiunque, interno o esterno, può rilevare una non conformità. Deve essere documentata con: 

  • Evidenza oggettiva 
  • Documento di riferimento violato 
  • Norma/legge applicabile 
  • Data e persona che la rileva 

🔽Analisi dell’effetto: valutazione dell’impatto e riparazione immediata

🔽Analisi della causa: uso di strumenti come diagramma di Ishikawa, Pareto, “5 perché?”, brainstorming, ecc. 

🔽Azione correttiva: azione mirata ad eliminare la causa radice, con responsabili e scadenze definite 

🔽Azione preventiva (per non conformità potenziali) 

🔽Monitoraggio: controllo periodico del progresso (% di avanzamento, ecc.) 

🔽Verifica dell’efficacia e chiusura: confermare che l’azione ha risolto il problema alla radice 

 

Redazione delle non conformità 

La redazione deve essere: 

  • ✅Chiara, concisa, oggettiva 
  • ✅Supportata da evidenze verificabili 
  • ✅Senza opinioni soggettive 
  • ✅Precisa nella terminologia usata 
  • ✅Coerente con i requisiti violati 

📌Elementi da includere: 

  • Descrizione dell’irregolarità 
  • Evidenze (documenti, osservazioni, interviste, ecc.) 
  • Riferimenti normativi, legali o procedurali 
  • Classificazione della gravità 
  • Valutazione del rischio (probabilità e conseguenza) 

Esempi di non conformità secondo le norme ISO 

ISO 14001 (ambiente) 

  • Contenitori rifiuti non etichettati 
  • Valutazione degli aspetti ambientali non aggiornata 
  • Emissioni non misurate secondo autorizzazione 

ISO 9001 (qualità) 

  • Prodotto non conforme alle specifiche 
  • Processo con scarsa documentazione o controllo 
  • Fornitura difettosa 

💡Soluzione digitale: EcoGestor Non Conformità

In Eurofins EcoGestor offriamo una soluzione digitale completa per la gestione delle non conformità: EcoGestor Non Conformità consente il controllo digitale del processo, con assegnazione di responsabili, notifiche via email, gestione di azioni e compiti. 

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infortunio in itinere

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane?

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane? 1200 800 Eurofins EcoGestor

La gestione del rischio sul lavoro non si limita agli spazi fisici dell’azienda. Una delle questioni più delicate — e spesso sottovalutate — riguarda i cosiddetti “infortuni in itinere”, ovvero gli incidenti che avvengono durante il tragitto che il lavoratore compie dal proprio domicilio al luogo di lavoro (e viceversa). Questi eventi sono generalmente coperti dall’assicurazione obbligatoria gestita da INAIL, ma non sempre in modo automatico.

l’INAIL ha pubblicato una circolare esplicativa che ridefinisce i criteri fondamentali per distinguere correttamente tra infortunio in itinere e infortunio durante una missione di lavoro, chiarendo aspetti cruciali per la tutela dei lavoratori e la responsabilità delle aziende.

Qual è la differenza tra infortunio in itinere e infortunio in missione?

Per le imprese, distinguere in modo corretto tra un infortunio in itinere e uno in missione è fondamentale per evitare errori nella copertura assicurativa e nella gestione della sicurezza sul lavoro.

  • Un infortunio in itinere si verifica quando il lavoratore si sposta dal proprio domicilio abituale al luogo di lavoro, seguendo un percorso diretto, ragionevole e giustificato da esigenze lavorative. È coperto dall’INAIL, a meno che non vi siano deviazioni personali o comportamenti irragionevoli.
  • Al contrario, un infortunio in missione accade quando il lavoratore si trova temporaneamente fuori sede per motivi di lavoro. In questo caso, ogni spostamento effettuato — anche, ad esempio, dal proprio alloggio temporaneo al luogo della prestazione — è parte integrante dell’attività lavorativa e, quindi, viene trattato come un normale infortunio sul lavoro.

👉 Esempio pratico:

Un lavoratore che ha un incidente mentre va da casa all’ufficio subisce un infortunio in itinere.

Se lo stesso lavoratore, durante una trasferta in un’altra città, cade uscendo dall’hotel per andare dal cliente, si tratta di un infortunio in missione, quindi un infortunio lavorativo a tutti gli effetti, non in itinere.

Perché è importante?

Perché il trattamento legale, le responsabilità aziendali e le coperture assicurative cambiano a seconda del tipo di evento. Confondere le due tipologie può lasciare il lavoratore scoperto e l’azienda esposta a sanzioni o contenziosi.

Come devono agire le aziende?

Le imprese devono prestare attenzione a:

  • Identificare correttamente i tipi di spostamenti dei lavoratori.
  • Garantire coperture assicurative adeguate anche per chi lavora fuori sede.
  • Formare il personale sui comportamenti sicuri in viaggio o durante le missioni.
  • Adottare protocolli chiari per la gestione del rischio fuori dall’azienda.

Inoltre, è fondamentale sapere che non tutti gli incidenti in missione sono automaticamente indennizzabili: ad esempio, un comportamento personale, non giustificato da esigenze di servizio, può essere considerato un rischio elettivo e quindi escluso dalla copertura.

EcoGestor Legislazione: La soluzione per gestire gli infortuni fuori dall’azienda

EcoGestor Legislazione ti aiuta a mantenere il controllo normativo anche su aspetti complessi come gli infortuni in itinere e in missione. Grazie a una piattaforma sempre aggiornata e notifiche automatiche, puoi monitorare facilmente le novità legislative, come la recente circolare INAIL, e garantire che la tua azienda sia sempre allineata alle ultime disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.

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pianificazione della manutenzione del laboratorio

Come si può pianificare la manutenzione del laboratorio per garantire accuratezza ed efficienza?

Come si può pianificare la manutenzione del laboratorio per garantire accuratezza ed efficienza? 1200 800 Eurofins EcoGestor

In un laboratorio, il minimo guasto può compromettere risultati fondamentali. Ecco perché sempre più organizzazioni sono alla ricerca di strumenti che garantiscano il corretto funzionamento delle loro apparecchiature. La chiave? Una buona pianificazione della manutenzione. Continuate a leggere per scoprire come.

La sfida di mantenere le attrezzature di laboratorio in ottime condizioni

Centrifughe che si guastano nel bel mezzo di un campione critico, bilance con disallineamenti impercettibili o forni con temperature incoerenti. Queste situazioni non solo rallentano il lavoro, ma compromettono anche la qualità dei risultati analitici. In questo contesto, pianificare la manutenzione del laboratorio diventa una necessità operativa e strategica.

La soluzione prevede l’incorporazione di strumenti che consentono il controllo totale degli asset, come EcoGestor CMMS, un software di manutenzione specializzato che facilita la manutenzione preventiva e correttiva e consente ai team tecnici di concentrarsi sulla loro vera priorità: la qualità.

EcoGestor CMMS: pianificazione e controllo totale del laboratorio

EcoGestor CMMS si è affermato come la soluzione ideale per la gestione delle apparecchiature di laboratorio. Grazie alle sue funzionalità specifiche per questo ambiente, consente di:

  • Pianificare e programmare le attività di manutenzione in modo efficiente e personalizzato, evitando ritardi ed errori umani.
  • Controllare le date di calibrazione di apparecchiature come bilance, forni, camere climatiche o centrifughe.
  • Verificare la disponibilità delle apparecchiature, ottimizzandone l’uso ed evitando tempi di attesa non programmati.
  • Gestire la manutenzione correttiva, intervenendo rapidamente in caso di incidenti e riducendo al minimo i tempi di inattività.
  • Visualizzazione in tempo reale dello stato delle apparecchiature, con indicatori chiave che consentono di prendere decisioni migliori.
  • L’identificazione di ogni apparecchiatura tramite etichette con codice QR semplifica l’accesso alla scheda tecnica, alle attività in sospeso o allo storico della manutenzione. Non è mai stato così facile controllare la manutenzione, sia preventiva che correttiva.

Inoltre, EcoGestor CMMS è già stato implementato con successo in grandi laboratori di riferimento, il che dimostra la sua capacità di adattarsi ad ambienti esigenti. Abbiamo una vasta esperienza nel settore e i nostri tecnici specializzati accompagnano l’intero processo di digitalizzazione della manutenzione, dalla diagnosi iniziale all’avviamento e alla formazione, garantendo un’implementazione agile e guidata che si adatta pienamente a ogni realtà.

Vantaggi diretti di una buona pianificazione della manutenzione

L’implementazione di un piano di manutenzione con EcoGestor CMMS porta numerosi vantaggi:

  • Ottimizzazione dei tempi di lavoro: le apparecchiature sono disponibili e calibrate proprio quando servono.
  • Riduzione dei costi operativi: individuando i guasti prima che diventino gravi, si evitano costose riparazioni.
  • Conformità alle normative: registrazione e monitoraggio delle attività richieste dalle normative sulla qualità e sulla sicurezza.
  • Processo decisionale basato sui dati: informazioni aggiornate e accessibili per pianificare le risorse in anticipo.

Inoltre, il sistema può essere adattato alla realtà di ogni laboratorio, indipendentemente dalle sue dimensioni, dal volume delle apparecchiature o dalla complessità operativa.

Con che tipo di apparecchiature lavora EcoGestor CMMS?

Bilance, centrifughe, forni, incubatori, camere climatiche e qualsiasi altra apparecchiatura che richieda calibrazione, revisione periodica o manutenzione tecnica specializzata. La flessibilità del sistema consente di incorporare tutti gli asset di valore del laboratorio, integrando attività, avvisi, cronologia degli interventi e altro ancora.

Volete implementare un piano di manutenzione efficace nel vostro laboratorio?

Scoprite come EcoGestor CMMS può aiutarvi a pianificare e gestire la manutenzione in modo centralizzato, ordinato e allineato alle reali esigenze della vostra attività. Perché un laboratorio efficiente non solo analizza bene: pianifica anche meglio.

Richiedete una demo gratuita di EcoGestor CMMS e scoprite come i nostri esperti possono aiutarvi a digitalizzare la manutenzione del vostro laboratorio in modo agile ed efficace.

ECOGESTOR CMMS Software

proposta regolamento microplastiche

L’Europa propone un regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche

L’Europa propone un regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche 1200 800 Eurofins EcoGestor

La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche, con particolare attenzione alla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente. La proposta, presentata nell’ambito del dossier interistituzionale 2023/0373(COD), mira ad affrontare la terza fonte più significativa di rilascio involontario di microplastiche.

Contesto della proposta di regolamento

Nel 2018, la Strategia europea per le materie plastiche nell’economia circolare ha riconosciuto i rischi posti dalle microplastiche e ha chiesto soluzioni innovative alle loro diverse fonti. Poi, nel 2019, il Gruppo dei principali consulenti scientifici della Commissione ha riconosciuto i rischi potenziali delle microplastiche e ha chiesto misure preventive.

Nel 2020, come misura di attuazione del Green Deal europeo, la Commissione si è impegnata, nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2.0, a combattere la presenza di microplastiche nell’ambiente attraverso due strumenti:

  • Limitare le plastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti
  • Combattere il rilascio non intenzionale di microplastiche attraverso, tra l’altro, misure di standardizzazione, certificazione e regolamentazione e l’armonizzazione dei metodi di misurazione di tali rilasci.

Successivamente, nel 2021, la Commissione ha proposto, nel suo Piano d’azione “Inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo”, un obiettivo per l’UE di ridurre lo scarico (intenzionale e non) di microplastiche nell’ambiente del 30% entro il 2030.

Il 25 settembre la Commissione europea ha adottato un regolamento che limita le microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti. Questa proposta sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente, insieme alla valutazione d’impatto che l’accompagna, deriva dagli impegni presi dalla Commissione sul rilascio non intenzionale di microplastiche.

Questa proposta di nuovo regolamento segue la recente restrizione sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti, adottata il 25 settembre 2023.

Riduzione delle perdite di cippato fino al 74%.

Ogni anno vengono prodotte e movimentate enormi quantità di pellet, sia a livello globale che nell’UE (nell’UE, circa 57 milioni di tonnellate nel 2021). Le stime indicano che nel 2019 sono state perse nell’ambiente dell’UE tra le 52 e le 184 tonnellate di pellet, pari a 2.100-7.300 camion carichi di pellet all’anno.

I pellet di plastica, utilizzati come materia prima industriale, vanno persi in varie fasi della catena di approvvigionamento, contribuendo all’inquinamento dell’ambiente. La proposta mira a ridurre queste perdite del 54-74%, contribuendo così all’obiettivo della Commissione di ridurre del 30% lo scarico totale di microplastiche entro il 2030.

Obiettivo: prevenire la perdita di granuli evitabile

La relazione evidenzia i rischi ambientali, climatici, di salute umana ed economici associati alle perdite di pellet. Inoltre, sottolinea la mobilità dei pellet, che si disperdono facilmente nell’aria, nelle acque superficiali e nelle correnti marine.

La Commissione propone che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità: prevenzione per evitare fuoriuscite di granuli; contenimento dei granuli fuoriusciti per garantire che non inquinino l’ambiente; e, come ultima opzione, bonifica dopo una fuoriuscita o uno sversamento. La proposta prevede quindi quanto segue:

  • Migliori pratiche di manipolazione per gli operatori, poiché la manipolazione impropria è la causa principale delle perdite di pellet.
  • Certificazione obbligatoria e autocertificazioni
  • Metodologia standardizzata a livello europeo per un elevato livello di protezione ambientale
  • Requisiti meno severi per le PMI

Agenda 2030

La proposta si basa sulla Strategia sulla plastica, sul Piano d’azione per l’economia circolare e sul Piano d’azione “Inquinamento zero”. Sostiene quindi gli obiettivi del Patto verde europeo. È inoltre allineata con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

Le prossime tappe

A dicembre 2023, la proposta è in fase di prima lettura al Parlamento europeo. Se progredirà, entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Sarà applicabile 18 mesi dopo la sua entrata in vigore.

Seguire l’evoluzione della proposta con EcoGestor Legislazione

Volete essere i primi a sapere quando questa normativa viene pubblicata? Con il nostro software di conformità legislativa, EcoGestor Legislazione, è possibile tenersi aggiornati sulle ultime modifiche legislative senza problemi. Richiedete subito una demo gratuita e vi mostreremo l’interno del software senza alcun impegno.

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verifica della conformità normativa 

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio 

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio  1200 800 Eurofins EcoGestor

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio 

In un contesto normativo sempre più dinamico e complesso, la verifica della conformità non è più una scelta, ma una necessità. Le organizzazioni che non controllano i propri obblighi legali corrono il rischio di sanzioni, danni reputazionali e perdita di competitività. Ma come affrontare tutto questo in modo efficace? 

Perché oggi è fondamentale verificare la conformità normativa 

Le aziende operano in ambienti regolamentati dove le leggi in materia ambientale, salute e sicurezza sul lavoro, qualità o gestione dei rifiuti cambiano continuamente. Un decreto regionale, una modifica al Codice Ambientale, un nuovo requisito ISO… qualsiasi cambiamento normativo può avere un impatto diretto sulla tua attività. 

Oltre all’obbligo legale, verificare la conformità normativa consente di anticipare i rischi, prevenire incidenti, migliorare l’organizzazione interna e, soprattutto, dimostrare l’impegno dell’impresa verso una gestione responsabile e sostenibile. 

I limiti della gestione tradizionale 

Molte aziende continuano a gestire la normativa tramite fogli Excel, PDF scaricati manualmente o controlli saltuari. Questo approccio espone a errori, dimenticanze e mancanza di tracciabilità. Inoltre, è spesso scollegato dalle attività operative quotidiane, rendendo difficile dimostrare la conformità in caso di audit, ispezioni o certificazioni. 

La digitalizzazione come alleata della conformità 

Per superare questi ostacoli, sempre più imprese scelgono soluzioni digitali che semplificano e automatizzano la gestione normativa. Una piattaforma centralizzata consente di:

  • Mantenere aggiornata la normativa applicabile alla propria attività. 
  • Ricevere notifiche automatiche in caso di cambiamenti legislativi. 
  • Gestire azioni correttive in modo tracciabile. 
  • Prepararsi con serenità a controlli e audit esterni. 

EcoGestor Legislazione: la risposta efficace per la conformità 

EcoGestor Legislazione è il software di riferimento per le aziende che vogliono gestire in modo intelligente i propri obblighi normativi. Basato su tecnologia cloud, permette di consultare e monitorare in tempo reale la normativa vigente, ricevere aggiornamenti personalizzati e collegare la conformità normativa ai processi aziendali. 

Con una banca dati legale aggiornata quotidianamente e il supporto di consulenti specializzati, EcoGestor Legislazione garantisce sicurezza, efficienza e tranquillità nella gestione della conformità. 

Unità di business consigliata 

EcoGestor Legislazione è una soluzione sviluppata da Eurofins, con anni di esperienza nella gestione ambientale, normativa e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Avete bisogno di ottimizzare la gestione dei requisiti legali della vostra azienda? Richiedete una demo di EcoGestor Legislazione e scoprite come possiamo aiutarvi.Volete implementare un piano di mantenimento efficace nella vostra azienda?

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