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infortunio in itinere

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane?

Infortunio in itinere: cosa devono sapere oggi le imprese italiane? 1200 800 Eurofins EcoGestor

La gestione del rischio sul lavoro non si limita agli spazi fisici dell’azienda. Una delle questioni più delicate — e spesso sottovalutate — riguarda i cosiddetti “infortuni in itinere”, ovvero gli incidenti che avvengono durante il tragitto che il lavoratore compie dal proprio domicilio al luogo di lavoro (e viceversa). Questi eventi sono generalmente coperti dall’assicurazione obbligatoria gestita da INAIL, ma non sempre in modo automatico.

l’INAIL ha pubblicato una circolare esplicativa che ridefinisce i criteri fondamentali per distinguere correttamente tra infortunio in itinere e infortunio durante una missione di lavoro, chiarendo aspetti cruciali per la tutela dei lavoratori e la responsabilità delle aziende.

Qual è la differenza tra infortunio in itinere e infortunio in missione?

Per le imprese, distinguere in modo corretto tra un infortunio in itinere e uno in missione è fondamentale per evitare errori nella copertura assicurativa e nella gestione della sicurezza sul lavoro.

  • Un infortunio in itinere si verifica quando il lavoratore si sposta dal proprio domicilio abituale al luogo di lavoro, seguendo un percorso diretto, ragionevole e giustificato da esigenze lavorative. È coperto dall’INAIL, a meno che non vi siano deviazioni personali o comportamenti irragionevoli.
  • Al contrario, un infortunio in missione accade quando il lavoratore si trova temporaneamente fuori sede per motivi di lavoro. In questo caso, ogni spostamento effettuato — anche, ad esempio, dal proprio alloggio temporaneo al luogo della prestazione — è parte integrante dell’attività lavorativa e, quindi, viene trattato come un normale infortunio sul lavoro.

👉 Esempio pratico:

Un lavoratore che ha un incidente mentre va da casa all’ufficio subisce un infortunio in itinere.

Se lo stesso lavoratore, durante una trasferta in un’altra città, cade uscendo dall’hotel per andare dal cliente, si tratta di un infortunio in missione, quindi un infortunio lavorativo a tutti gli effetti, non in itinere.

Perché è importante?

Perché il trattamento legale, le responsabilità aziendali e le coperture assicurative cambiano a seconda del tipo di evento. Confondere le due tipologie può lasciare il lavoratore scoperto e l’azienda esposta a sanzioni o contenziosi.

Come devono agire le aziende?

Le imprese devono prestare attenzione a:

  • Identificare correttamente i tipi di spostamenti dei lavoratori.
  • Garantire coperture assicurative adeguate anche per chi lavora fuori sede.
  • Formare il personale sui comportamenti sicuri in viaggio o durante le missioni.
  • Adottare protocolli chiari per la gestione del rischio fuori dall’azienda.

Inoltre, è fondamentale sapere che non tutti gli incidenti in missione sono automaticamente indennizzabili: ad esempio, un comportamento personale, non giustificato da esigenze di servizio, può essere considerato un rischio elettivo e quindi escluso dalla copertura.

EcoGestor Legislazione: La soluzione per gestire gli infortuni fuori dall’azienda

EcoGestor Legislazione ti aiuta a mantenere il controllo normativo anche su aspetti complessi come gli infortuni in itinere e in missione. Grazie a una piattaforma sempre aggiornata e notifiche automatiche, puoi monitorare facilmente le novità legislative, come la recente circolare INAIL, e garantire che la tua azienda sia sempre allineata alle ultime disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.

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pianificazione della manutenzione del laboratorio

Come si può pianificare la manutenzione del laboratorio per garantire accuratezza ed efficienza?

Come si può pianificare la manutenzione del laboratorio per garantire accuratezza ed efficienza? 1200 800 Eurofins EcoGestor

In un laboratorio, il minimo guasto può compromettere risultati fondamentali. Ecco perché sempre più organizzazioni sono alla ricerca di strumenti che garantiscano il corretto funzionamento delle loro apparecchiature. La chiave? Una buona pianificazione della manutenzione. Continuate a leggere per scoprire come.

La sfida di mantenere le attrezzature di laboratorio in ottime condizioni

Centrifughe che si guastano nel bel mezzo di un campione critico, bilance con disallineamenti impercettibili o forni con temperature incoerenti. Queste situazioni non solo rallentano il lavoro, ma compromettono anche la qualità dei risultati analitici. In questo contesto, pianificare la manutenzione del laboratorio diventa una necessità operativa e strategica.

La soluzione prevede l’incorporazione di strumenti che consentono il controllo totale degli asset, come EcoGestor CMMS, un software di manutenzione specializzato che facilita la manutenzione preventiva e correttiva e consente ai team tecnici di concentrarsi sulla loro vera priorità: la qualità.

EcoGestor CMMS: pianificazione e controllo totale del laboratorio

EcoGestor CMMS si è affermato come la soluzione ideale per la gestione delle apparecchiature di laboratorio. Grazie alle sue funzionalità specifiche per questo ambiente, consente di:

  • Pianificare e programmare le attività di manutenzione in modo efficiente e personalizzato, evitando ritardi ed errori umani.
  • Controllare le date di calibrazione di apparecchiature come bilance, forni, camere climatiche o centrifughe.
  • Verificare la disponibilità delle apparecchiature, ottimizzandone l’uso ed evitando tempi di attesa non programmati.
  • Gestire la manutenzione correttiva, intervenendo rapidamente in caso di incidenti e riducendo al minimo i tempi di inattività.
  • Visualizzazione in tempo reale dello stato delle apparecchiature, con indicatori chiave che consentono di prendere decisioni migliori.
  • L’identificazione di ogni apparecchiatura tramite etichette con codice QR semplifica l’accesso alla scheda tecnica, alle attività in sospeso o allo storico della manutenzione. Non è mai stato così facile controllare la manutenzione, sia preventiva che correttiva.

Inoltre, EcoGestor CMMS è già stato implementato con successo in grandi laboratori di riferimento, il che dimostra la sua capacità di adattarsi ad ambienti esigenti. Abbiamo una vasta esperienza nel settore e i nostri tecnici specializzati accompagnano l’intero processo di digitalizzazione della manutenzione, dalla diagnosi iniziale all’avviamento e alla formazione, garantendo un’implementazione agile e guidata che si adatta pienamente a ogni realtà.

Vantaggi diretti di una buona pianificazione della manutenzione

L’implementazione di un piano di manutenzione con EcoGestor CMMS porta numerosi vantaggi:

  • Ottimizzazione dei tempi di lavoro: le apparecchiature sono disponibili e calibrate proprio quando servono.
  • Riduzione dei costi operativi: individuando i guasti prima che diventino gravi, si evitano costose riparazioni.
  • Conformità alle normative: registrazione e monitoraggio delle attività richieste dalle normative sulla qualità e sulla sicurezza.
  • Processo decisionale basato sui dati: informazioni aggiornate e accessibili per pianificare le risorse in anticipo.

Inoltre, il sistema può essere adattato alla realtà di ogni laboratorio, indipendentemente dalle sue dimensioni, dal volume delle apparecchiature o dalla complessità operativa.

Con che tipo di apparecchiature lavora EcoGestor CMMS?

Bilance, centrifughe, forni, incubatori, camere climatiche e qualsiasi altra apparecchiatura che richieda calibrazione, revisione periodica o manutenzione tecnica specializzata. La flessibilità del sistema consente di incorporare tutti gli asset di valore del laboratorio, integrando attività, avvisi, cronologia degli interventi e altro ancora.

Volete implementare un piano di manutenzione efficace nel vostro laboratorio?

Scoprite come EcoGestor CMMS può aiutarvi a pianificare e gestire la manutenzione in modo centralizzato, ordinato e allineato alle reali esigenze della vostra attività. Perché un laboratorio efficiente non solo analizza bene: pianifica anche meglio.

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proposta regolamento microplastiche

L’Europa propone un regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche

L’Europa propone un regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche 1200 800 Eurofins EcoGestor

La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche, con particolare attenzione alla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente. La proposta, presentata nell’ambito del dossier interistituzionale 2023/0373(COD), mira ad affrontare la terza fonte più significativa di rilascio involontario di microplastiche.

Contesto della proposta di regolamento

Nel 2018, la Strategia europea per le materie plastiche nell’economia circolare ha riconosciuto i rischi posti dalle microplastiche e ha chiesto soluzioni innovative alle loro diverse fonti. Poi, nel 2019, il Gruppo dei principali consulenti scientifici della Commissione ha riconosciuto i rischi potenziali delle microplastiche e ha chiesto misure preventive.

Nel 2020, come misura di attuazione del Green Deal europeo, la Commissione si è impegnata, nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2.0, a combattere la presenza di microplastiche nell’ambiente attraverso due strumenti:

  • Limitare le plastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti
  • Combattere il rilascio non intenzionale di microplastiche attraverso, tra l’altro, misure di standardizzazione, certificazione e regolamentazione e l’armonizzazione dei metodi di misurazione di tali rilasci.

Successivamente, nel 2021, la Commissione ha proposto, nel suo Piano d’azione “Inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo”, un obiettivo per l’UE di ridurre lo scarico (intenzionale e non) di microplastiche nell’ambiente del 30% entro il 2030.

Il 25 settembre la Commissione europea ha adottato un regolamento che limita le microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti. Questa proposta sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell’ambiente, insieme alla valutazione d’impatto che l’accompagna, deriva dagli impegni presi dalla Commissione sul rilascio non intenzionale di microplastiche.

Questa proposta di nuovo regolamento segue la recente restrizione sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti, adottata il 25 settembre 2023.

Riduzione delle perdite di cippato fino al 74%.

Ogni anno vengono prodotte e movimentate enormi quantità di pellet, sia a livello globale che nell’UE (nell’UE, circa 57 milioni di tonnellate nel 2021). Le stime indicano che nel 2019 sono state perse nell’ambiente dell’UE tra le 52 e le 184 tonnellate di pellet, pari a 2.100-7.300 camion carichi di pellet all’anno.

I pellet di plastica, utilizzati come materia prima industriale, vanno persi in varie fasi della catena di approvvigionamento, contribuendo all’inquinamento dell’ambiente. La proposta mira a ridurre queste perdite del 54-74%, contribuendo così all’obiettivo della Commissione di ridurre del 30% lo scarico totale di microplastiche entro il 2030.

Obiettivo: prevenire la perdita di granuli evitabile

La relazione evidenzia i rischi ambientali, climatici, di salute umana ed economici associati alle perdite di pellet. Inoltre, sottolinea la mobilità dei pellet, che si disperdono facilmente nell’aria, nelle acque superficiali e nelle correnti marine.

La Commissione propone che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità: prevenzione per evitare fuoriuscite di granuli; contenimento dei granuli fuoriusciti per garantire che non inquinino l’ambiente; e, come ultima opzione, bonifica dopo una fuoriuscita o uno sversamento. La proposta prevede quindi quanto segue:

  • Migliori pratiche di manipolazione per gli operatori, poiché la manipolazione impropria è la causa principale delle perdite di pellet.
  • Certificazione obbligatoria e autocertificazioni
  • Metodologia standardizzata a livello europeo per un elevato livello di protezione ambientale
  • Requisiti meno severi per le PMI

Agenda 2030

La proposta si basa sulla Strategia sulla plastica, sul Piano d’azione per l’economia circolare e sul Piano d’azione “Inquinamento zero”. Sostiene quindi gli obiettivi del Patto verde europeo. È inoltre allineata con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

Le prossime tappe

A dicembre 2023, la proposta è in fase di prima lettura al Parlamento europeo. Se progredirà, entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Sarà applicabile 18 mesi dopo la sua entrata in vigore.

Seguire l’evoluzione della proposta con EcoGestor Legislazione

Volete essere i primi a sapere quando questa normativa viene pubblicata? Con il nostro software di conformità legislativa, EcoGestor Legislazione, è possibile tenersi aggiornati sulle ultime modifiche legislative senza problemi. Richiedete subito una demo gratuita e vi mostreremo l’interno del software senza alcun impegno.

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verifica della conformità normativa 

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio 

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio  1200 800 Eurofins EcoGestor

Conformità normativa: un’esigenza crescente per le imprese attente al rischio 

In un contesto normativo sempre più dinamico e complesso, la verifica della conformità non è più una scelta, ma una necessità. Le organizzazioni che non controllano i propri obblighi legali corrono il rischio di sanzioni, danni reputazionali e perdita di competitività. Ma come affrontare tutto questo in modo efficace? 

Perché oggi è fondamentale verificare la conformità normativa 

Le aziende operano in ambienti regolamentati dove le leggi in materia ambientale, salute e sicurezza sul lavoro, qualità o gestione dei rifiuti cambiano continuamente. Un decreto regionale, una modifica al Codice Ambientale, un nuovo requisito ISO… qualsiasi cambiamento normativo può avere un impatto diretto sulla tua attività. 

Oltre all’obbligo legale, verificare la conformità normativa consente di anticipare i rischi, prevenire incidenti, migliorare l’organizzazione interna e, soprattutto, dimostrare l’impegno dell’impresa verso una gestione responsabile e sostenibile. 

I limiti della gestione tradizionale 

Molte aziende continuano a gestire la normativa tramite fogli Excel, PDF scaricati manualmente o controlli saltuari. Questo approccio espone a errori, dimenticanze e mancanza di tracciabilità. Inoltre, è spesso scollegato dalle attività operative quotidiane, rendendo difficile dimostrare la conformità in caso di audit, ispezioni o certificazioni. 

La digitalizzazione come alleata della conformità 

Per superare questi ostacoli, sempre più imprese scelgono soluzioni digitali che semplificano e automatizzano la gestione normativa. Una piattaforma centralizzata consente di:

  • Mantenere aggiornata la normativa applicabile alla propria attività. 
  • Ricevere notifiche automatiche in caso di cambiamenti legislativi. 
  • Gestire azioni correttive in modo tracciabile. 
  • Prepararsi con serenità a controlli e audit esterni. 

EcoGestor Legislazione: la risposta efficace per la conformità 

EcoGestor Legislazione è il software di riferimento per le aziende che vogliono gestire in modo intelligente i propri obblighi normativi. Basato su tecnologia cloud, permette di consultare e monitorare in tempo reale la normativa vigente, ricevere aggiornamenti personalizzati e collegare la conformità normativa ai processi aziendali. 

Con una banca dati legale aggiornata quotidianamente e il supporto di consulenti specializzati, EcoGestor Legislazione garantisce sicurezza, efficienza e tranquillità nella gestione della conformità. 

Unità di business consigliata 

EcoGestor Legislazione è una soluzione sviluppata da Eurofins, con anni di esperienza nella gestione ambientale, normativa e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Avete bisogno di ottimizzare la gestione dei requisiti legali della vostra azienda? Richiedete una demo di EcoGestor Legislazione e scoprite come possiamo aiutarvi.Volete implementare un piano di mantenimento efficace nella vostra azienda?

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